Rinnovato meccanismo di incentivazione con accesso agevolato, ampliamento platea beneficiari, tipologia interventi e spese ammissibili
Roma, 13 dicembre – Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica avvia il confronto con le Regioni per l’approvazione definitiva del decreto “Conto Termico 3.0”. Il provvedimento, promosso dal ministro Gilberto Pichetto, rinnova il meccanismo di incentivazione per interventi di piccole dimensioni volti all’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici.
Con la nuova disciplina si rende più agevole l’accesso al meccanismo, ampliando la platea dei beneficiari, la tipologia di interventi agevolabili, nonché le spese ammissibili. Rispetto al vigente decreto del Ministro dello sviluppo economico del 16 febbraio 2016, sono state introdotte alcune novità. Tra queste, l’equiparazione degli enti del terzo settore alle amministrazioni pubbliche, la revisione dei massimali di spesa specifici e assoluti per tenere conto dell’evoluzione dei prezzi di mercato, l’estensione anche agli edifici non residenziali privati degli interventi di efficienza energetica, ad oggi ammessi solo per gli edifici della PA.
La nuova stesura prevede inoltre un ampliamento e diversificazione degli interventi ammissibili, includendo gli impianti solari fotovoltaici con relativi sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con impianto a pompe di calore elettriche.
Viene poi innalzato inoltre al 100% delle spese ammissibili l’incentivo per gli interventi realizzati su edifici ad uso pubblico di proprietà di piccoli comuni con popolazione fino 15.000 abitanti, per interventi sugli edifici pubblici adibiti a uso scolastico e su edifici di strutture ospedaliere e di altre strutture sanitarie, incluse quelle residenziali, di assistenza, di cura o di ricovero del sistema sanitario nazionale come previsto dal decreto-legge 104 del 14 agosto 2020.
I privati e le amministrazioni pubbliche potranno accedere agli incentivi anche mediante comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo di cui sono membri. È stato anche previsto un periodo transitorio per le amministrazioni pubbliche, durante il quale alcune delle disposizioni del decreto ministeriale del 16 febbraio 2016 rimangono applicabili.
Il GSE, soggetto responsabile della gestione degli incentivi, aggiornerà il portale attraverso il quale sarà possibile presentare le richieste, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.