La salubrità ambientale e la salute umana sono strettamente interconnesse. “Il monitoraggio di molecole inquinanti che, disperse nell’ambiente, possono alterare gli equilibri degli organismi viventi è essenziale per comprendere emergenze attuali e riuscire a prevedere quelle future”: da questa considerazione, il prof. Domenico Britti, ha avviato il primo ciclo dei seminari promossi dall’Arpacal e destinati anche alla partecipazione esterna.
Da ricercatore esperto in studi sull’interferenza endocrina delle sostanze chimiche, Britti ha coinvolto il personale tecnico dell’agenzia in un approccio teso a valutare anche prospettive meno settoriali, nel paradigma One health, per riuscire a svolgere ed interpretare i risultati delle attività di monitoraggio ambientale.
Nel corso del seminario, che ha registrato anche il contributo del commissario straordinario Michelangelo Iannone, della direttrice del Dipartimento di Catanzaro, Filomena Casaburi, e della direttrice, responsabile del laboratorio chimico Domenica Ventrice, è emerso come alcune emergenze che affliggono l’epoca moderna sono correlate all’eccessivo utilizzo di sostanze definite “inquinanti eterni”. Si tratta di questioni che richiedono uno sforzo per aumentare la consapevolezza e promuovere scelte alternative. I paradigmi che sottendono alle pressioni sull’ambiente non possono essere disgiunti dalla conoscenza delle componenti di sostanze di uso comune come vestiario e insetticidi e prodotti solo apparentemente innocui.
Il seminario ha, inoltre, offerto l’occasione per visitare il Laboratorio chimico del Dipartimento dove è stata messa a punto la metodica per la determinazione di questi inquinanti Pfas sulle acque superficiali, con dati già disponibili dall’ultimo triennio 2024 e si è già avviata la fase che riguarda la nuova metodica ufficiale per determinare queste sostanze nelle acque destinate al consumo umano.