TARANTO – Si è concluso ieri il trasferimento degli ultimi fusti contenenti materiali radioattivi dal deposito ex Cemerad di Statte, in provincia di Taranto. Un intervento definito “di grande importanza” dal viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, presente alle operazioni finali di rimozione.
“È stato fatto un lavoro grandissimo che è motivo di orgoglio per il nostro Paese” ha dichiarato il viceministro, plaudendo alla collaborazione istituzionale e alla competenza del Commissario straordinario Vera Corbelli. ”Eliminando una delle maggiori criticità ambientali dell’area e centrando un traguardo fondamentale per il territorio tarantino, abbiamo dimostrato quello che siamo in grado di fare per mettere in sicurezza i territori – ha aggiunto -. È chiaro, però, che a monte occorre cultura ambientale perché queste cose non devono accadere”.
In totale dal sito sono stati rimossi 16.640 fusti contenenti sorgenti radioattive, filtri contaminati dall’incidente di Chernobyl, nonché rifiuti derivanti da attività mediche, industriali e di ricerca. L’intervento di messa in sicurezza è stato gestito da Sogin, che si è avvalsa della sua controllata Nucleco per le operazioni operative.
“Si procederà ora con la caratterizzazione del sito e valuteremo la bonifica. L’intenzione è quella di restituire alla comunità un’area completamente sanata e riqualificata. Un passo significativo per un territorio che da decenni attende interventi concreti per la sicurezza ambientale e la rigenerazione industriale” ha concluso il viceministro.